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Anche gli insetti possono scrivere

Anche gli insetti possono scrivere! Anche gli insetti possono scrivere! Dal 9 al 13 Giugno a Erice (TP) si è tenuta la conferenza “Cognizione minima: intelligenza biologica cervellata o senza cervello” in cui è intervenuto il dr. Enzo Moretto per presentare i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con il dr. Davide Scaccini e il dr. Paul Hendriks.   Chi sa soffermarsi e osservare ciò che lo circonda nei boschi può fare scoperte molto interessanti: è quello che è successo osservando tronchi e legni decomposti. Con un’attenta analisi fatta da occhi esperti è stato possibile indivduare delle incisioni sul legno decorticato piuttosto particolari: trattasi di incisioni realizzate da un coleottero lucanide: Platycerus sp. In Italia vivono due specie di Platycerus, P. caprea e P. caraboides. Queste incisioni ricordano quella che poteva essere l’antica scrittura cuneiforme tipica del Vicino Oriente, quasi come se questi insetti fossero i primi veri e propri precursori della scrittura. Le immagini, realizzate dal dr. Davide Scaccini, evidenziano queste uniche e particolari incisioni realizzate dal coleottero lucanide in questione. L’uovo viene deposto a metà della sequenza, nell’incisione più circolare.   Questo comportamento è unico nel suo genere e lascia spazio a tante e varie interpretazioni, senza escludere quella di una vera e propria proto-scrittura realizzata da un insetto.

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Gli insetti di Esapolis a Geo

Gli insetti di Esapolis a Geo Gli insetti di Esapolis a Geo Martedì 28 Maggio la troupe di Geo è stata ospite a Esapolis, il Museo degli Insetti di Padova, per riprendere alcuni degli artropodi più particolari presenti all’interno della struttura.   Il Direttore del Museo, dr. Enzo Moretto, ha mostrato dal vivo un bellissimo esemplare maschio di Phalacrognathus muelleri, il cervo volante arcobaleno, che deve il suo nome all’incredibile livrea di colori metallici che lo contraddistingue. Di non facile allevamento, questo straordinario coleottero è uno degli esemplari più interessanti presenti al museo Esapolis.   Si è passati poi a presentare una giovane coppia di Eurycantha horrida, fasmide di grandi dimensioni che deve probabilmente il suo nome all’aspetto apparentemente minaccioso e pieno di spine; tuttavia, si tratta di un insetto innocuo, che come unica arma di difesa può usare i lunghi speroni presenti sulle zampe posteriori. Il collegamento si è poi spostato nella sala del museo dedicata agli aracnidi.   Guidati dal Direttore, la troupe ha poi mostrato uno stupendo esemplare di Lasiodora klugi, tarantola brasiliana di grandi dimensioni. Abbiamo cercato di sensibilizzare sull’aspetto apparentemente minaccioso di questi aracnidi, che in realtà difficilmente mordono: preferiscono piuttosto avvisare della loro potenziale pericolosità sollevando le zampe anteriori e mostrando i cheliceri, o ancora lanciando i loro peli urticanti presenti sull’addome.    È stata anche l’occasione per far vedere alcuni ragni di piccole dimensioni ma grande notorietà: la malmignatta (meglio conosciuta come vedova nera europea) e l’ormai famosissimo ragno violino.

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Il MicroCosmo dei Colli Euganei presentato a Geo

Il MicroCosmo dei Colli Euganei a Geo Il MicroCosmo dei Colli Euganei a Geo Lunedì 20 Maggio il dr. Enzo Moretto, direttore di Esapolis e fondatore di Butterfly Arc è stato ospite in diretta a Geo su Rai 3 per parlare di alcuni degli invertebrati più carismatici che vivono sui Colli Euganei. Non mancano, infatti, i cervi volanti (Lucanus cervus) di grandi dimensioni, ma anche l’ancora più rara stregona dentellata (Saga pedo), enigmatico ortottero carnivoro di cui a oggi non sono praticamente mai stati trovati esemplari maschi: questa cavalletta, infatti, si riproduce per partenogenesi.   Nel corso della trasmissione sono stati portati alcuni esemplari vivi di Lucanus cervus, nei quali è evidente la grande dimensione delle mandibole, indicatore di un’alimentazione ricca e proteica da parte della larva. Il Documentario https://www.youtube.com/watch?v=gRvw0uUYChc Nel corso della trasmissione in diretta è stato presentato il documentario Il MicroCosmo dei Colli Euganei, progetto nato dalla collaborazione tra Butterfly Arc e il Parco Regionale dei Colli Euganei nell’ambito del CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile), e che ha visto come attori principali il dr. Enzo Moretto e i documentaristi Gianluca Doremi ed Eva Carraro.   A oggi, il documentario è stato presentato a numerosi concorsi per film indipendenti in tutto il mondo, e ha già ricevuto svariati premi, classificandosi come il più premiato dei documentari italiani del 2024.   Vai alla pagina del progetto

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I Naturalisti di Esapolis in Sardegna

I Naturalisti di Esapolis in Sardegna Primavera 2024: spedizione in Sardegna dei Naturalisti di Esapolis Nel corso della primavera del 2024, il gruppo di ricerca dei Naturalisti di Esapolis composto da Luis Alessandro Guariento, Davide Apolloni e Matteo Diana, guidati da Enzo Moretto, si sono recati in Sardegna per studiarne l’incredibile biodiversità e le specie più rare che vivono sull’isola.   Sono state condotte ricerche sul campo di specie endemiche poco conosciute o mai documentate prima sull’isola, seguite da studi scientifici su diversità, distribuzione, ciclo di vita, ecologia e conservazione di questi animali.   Il risultato è stato sorprendente: sono state scoperte nuove specie e sottospecie, alcune legate al distacco della Sardegna dalla penisola Iberica avvenuto 20 milioni di anni fa. Una di queste, per esempio, è lo Scotolemon pieroangelae. Non sono mancate le sorprese, tanto inattese quanto sperate: è stato trovato il rarissimo Plutonium zwierleini, una poco nota specie di centopiedi i cui ritrovamenti segnalati nel corso di oltre 100 anni sono meno di 50, oltre a meravigliose specie di mantidi e la malmignatta, meglio conosciuta come la vedova nera italiana. A coronare la spedizione, il ritrovamento di un euprotto sardo, classificato come vulerabile dalla lista rossa IUCN e caratterizzato da una fase terrestre a oggi poco conosciuta.   Nel corso della spedizione, il dr. Enzo Moretto è stato intervistato da VideolinaTV, una delle più note televisioni sarde interessata all’oggetto di ricerca del gruppo.   Si ringraziano in particolare gli amici che ci hanno accolto sull’isola, grandi conoscitori del luogo che sono stati parte fondamentale della spedizione, come Martino Vacca e molti altri.

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L’importanza degli alberi in città

L’importanza degli alberi in città L’importanza degli alberi in città Venerdì 5 Aprile il dr. Enzo Moretto, direttore di Esapolis e fondatore di Butterfly Arc è stato ospite a Geo su Rai 3 per parlare dell’importanza degli alberi per la biodiversità.   L’intervento, moderato dalla dott.ssa Sveva Sagramola, si è concentrato sulla narrazione del grande ruolo che gli alberi, detti anche “alberi habitat”, svolgono nella tutela dell’ecosistema e della biodiversità. In seguito alla morte di un albero, ne inizia il declino, ma questo non significa che l’albero sia da rimuovere. Anzi, gli alberi morti o morenti sono di fondamentale importanza per tutti gli organismi xilofagi, che trovano nel legno marcescente casa perfetta per il loro sviluppo. In quest’ambito, un importante progetto è stato portato avanti dall’Università degli Studi di Milano Bicocca: un gruppo di tree climber è salito a oltre 30 metri di altezza per campionare il micromondo che vive su questi alberi. Il risultato è il ritrovamento di oltre 10.000 specie diverse.   Esapolis ha dato un contributo alla ricerca assieme a Gianluca Doremi, con il quale sono state classificate oltre 1000 specie, tra cui alcune trovate per la prima volta in Italia. È importante far notare che alcune specie che vivono negli alberi  sono indicatori di grande importanza per la biodiversità: la maggior perdita di biodiversità a livello europeo deriva proprio dalla perdita degli alberi.   Il messaggio conclusivo è quello di amare gli alberi anche alla loro fine, che rappresenta però l’inizio della vita per tante altre specie

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Evento: il MicroCosmo dei Colli Euganei

Presentazione Il MicroCosmo dei Colli Euganei Il MicroCosmo dei Colli Euganei Venerdì 22 Marzo alle ore 17.30 nella suggestiva cornice di Villa Draghi a Montegrotto Terme sarà proiettato e presentato in anteprima nazionale il documentario intitolato “Il MicroCosmo dei Colli Euganei”.   Si tratta di un documentario realizzato da Enzo Moretto, Gianluca Doremi ed Eva Carraro con la collaborazione dei Naturalisti di Esapolis. La presentazione del documentario vedrà anche la presenza del sindaco, Riccardo Mortandello, e del presidente del Parco dei Colli Alessandro Frizzarin.   Questo evento speciale segna un momento significativo per la comunità locale e per tutti coloro che sono affascinati dalla bellezza e dalla ricchezza della natura. Il documentario nasce con l’intento di contribuire alla Carta Europea del Turismo Sostenibile del Parco dei Colli Euganei e di valorizzare questo straordinario patrimonio come Sito MAB Unesco.   “Il MicroCosmo dei Colli Euganei” offre uno sguardo senza precedenti sul mondo affascinante e spesso misconosciuto degli insetti e dei piccoli animali che popolano il parco, sottolineando la loro importanza cruciale per la biodiversità. Il Parco dei Colli Euganei non è soltanto un ambiente naturale, ma un luogo di convivenza armoniosa tra l’uomo e la natura, dove la storia e l’archeologia si fondono con la bellezza della biodiversità. Nel documentario vengono presentati alcuni degli organismi più iconici e simbolici della natura, tra cui cervi volanti, scarabei, mantidi e farfalle, insieme a specie rare e appena scoperte da giovani naturalisti. Tra queste scoperte spiccano la recente identificazione della ninfa del corbezzolo, una delle farfalle più belle d’Europa, e la stregona dentellata, una rarissima cavalletta gigante carnivora. Il documentario evidenzia non solo la bellezza e la poesia della natura, ma anche la sinergia e la coesistenza che caratterizzano il territorio dei Colli Euganei, rendendolo un luogo unico di incontro tra l’uomo e la forza della natura.   I posti per partecipare all’evento sono limitati. Si invita a prenotarsi con una mail a segreteria@micromegamondo.com https://www.youtube.com/watch?v=ckCP5SGvGGc

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Grazie Pietro Omodeo

Grazie Pietro omodeo Lo scorso 20 gennaio è scomparso a 104 anni Pietro Omodeo, uno dei padri della moderna biologia italiana e internazionale. In questi giorni molti lo celebrano, ed anche noi di Esapolis e Butterfly Arc vogliamo unirci nel suo ricordo.   In verità, grazie al professor Maurizio Paoletti, che ha continuato gli studi sui lombrichi cari a Omodeo, abbiamo partecipato alla scoperta del più grande lombrico della fauna italiana, l’Eophila crodabepis, una specie che può raggiungere come la più grande Eophila tellini, lunghezze di oltre 60 cm. Crodabepis è un acronimo che porta le iniziali di grandi scienziati come Giovanni Canestrini, Daniele Rosa, Charles Darwin, Antonio Berlese, Pietro Omodeo e Filippo Silvestri per i loro contributi scientifici alla biologia del suolo e ai lombrichi.   E poi non possiamo dimenticare che il caro Omodeo è stato in un certo senso cupido dei genitori della Butterfly Arc. Eh già, quando il Dottor Enzo Moretto era ancora uno studente, Pietro Omodeo gli chiese di accompagnare in sua vece gli iscritti a Scienze Naturali ad una uscita di più giorni sui Monti Lessini. Ed è proprio lì che ha incontrato il grande amore della sua vita, Gabriella Tamino, allora giovanissima studentessa, grande appassionata di natura e, lei sì, figlia d’arte. I due si fidanzarono di lì a poco, nella spettacolare cornice del lago di Tovel. Da quel momento tanti furono i sogni realizzati insieme, tra i quali la creazione della Casa dele Farfalle e di una bellissima famiglia con Lara e Marco, oggi anche loro impegnati nel dare il loro contributo e scrivere la loro pagine lungo questo percorso. Chissà se tutto questo sarebbe successo lo stesso se Pietro Omodeo non avesse chiesto a Enzo di sostituirlo. Senz’altro desideriamo onorarlo con questo dolce ricordo, ringraziando questo grande zoologo e naturalista che abbiamo avuto la fortuna e il piacere di conoscere.

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Collezione Fiorini

La grande collezione Fiorini arriva a Esapolis!

La grande collezione fiorini arriva a esapolis! Esapolis ospita da oggi la raccolta entomologica di Giancarlo Fiorini La collezione sarà destinata allo studio, documentazione e divulgazione. Nel prossimo futuro una parte dedicata alle farfalle verrà valorizzata anche presso la Casa delle farfalle di Montegrotto Terme. Fin dalla seconda metà degli anni ’60, Giancarlo Fiorini inizia la sua raccolta e classificazione degli insetti. Nel corso degli anni, la sua collezione si è costantemente arricchita grazie a nuovi esemplari e scoperte. Con la partecipazione a numerose mostre sia a livello nazionale che internazionale, Fiorini ha condiviso la sua passione con il mondo e ha collaborato con la Società Entomologica Italiana, il Museo della Specola, l’Università di Firenze e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, lavorando a stretto contatto con numerosi entomologi e naturalisti. La parte principale della collezione Fiorini comprende 165 cassette di legno con vetro e circa 150 scatole di vario tipo, con la parte principale sistemata in quattro armadi. All’interno, sono contenute decine di migliaia di specie di insetti, suddivisi in base alle rispettive famiglie. La collezione è formalmente donata a Butterfly Arc, che ne ha riconosciuto l’importanza soprattutto per la quantità di specie di insetti provenienti dalla nostra penisola, che ne testimoniano la grande biodiversità e sono quindi uno strumento importante per valutarne lo stato di conservazione. Desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine a Luca e Cecilia Fiorini per questa generosa donazione. La loro iniziativa non beneficia solo il museo, ma offre l’opportunità a tutti i visitatori, appassionati e a alla collettività di ammirare da vicino la straordinaria bellezza della biodiversità raccontata attraverso gli insetti raccolti con pazienza e passione da Giancarlo Fiorini. Molte delle specie contenute nella collezione diverranno elementi di narrazione e informazione, essendo queste oggetto di progetti di conservazione, valorizzazione e tutela, oltre a costituire esempi importanti dal punto di vista naturalistico ed evolutivo.

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Entomologo risponde. Edizione 2: pericolo in Giardino?

Entomologo risponde. Edizione 2: pericolo in Giardino? Farfalline dei gerani Agosto 25 Una domanda Vorrei sapere che cos’è questa piccola farfalla che ho fotografato nel giardinetto del negozio a Udine? La Cacyreus marshalli Butler, 1898 La nostra risposta La Cacyreus marshalli Butler, 1898, è stata chiamata Licenide dei gerani. E’ una piccola farfalla originaria dell’Africa australe, che si è diffusa con il trasporto merci in molti paesi dell’Europa. Sulla causa del suo insediamento, spesso fonti autorevoli, citano i cambiamenti climatici, ma senza portare alcuna prova. Di fatto la specie viveva in ecosistemi di tipo mediterraneo nell’Africa Australe. Una volta arrivata nel sud Europa ha trovato ambienti simili e i gerani, di cui si nutre il bruco, abbondanti nei nostri giardini. Io non consiglio nessun trattamento antiparassitario sui gerani, contando sul fatto che prima o poi, le nostre specie di parassiti e predatori potranno adattarsi a questa specie e riportarla all’equilibrio. Si parla anche, spero con le dovute cautele, di introduzione dei suoi parassiti specifici, dai paesi originari. del mio giardino albergano numerosi insetti Maggio 09 – Ignota Una domanda Molte persone ci hanno riferito di punture ricevute da piccoli insetti. Alcuni ci hanno portato dei camapioni dove c’erano più specie di insetti, ma in tutti c’erano questi piccoli insetti lunghi qualche millimetro. Cosa sono? Dermestidi del genere Anthrenus La nostra risposta Si tratta di coleotteri Dermestidi del genere Anthrenus. Da adulti si nutrono sui fiori sui quali non fanno danni, da larve vivono a spese di resti di animali. Sono in grado di utilizzare anche alimenti praticamente secchi, divenedo così il nemico numero uno delle collezioni di animali impagliati e di insetti. Un esempio è l’Anthrenus museorum. uno squilibrio di qualche ecosistema? Maggio 09 Una domanda Ho trovato il Suo indirizzo nel sito Esapolis, dove ho notato la Sua disponibilità a rispondere a domande dei visitatori del sito. Vorrei sottoporle le foto di un insetto che ho trovato a casa mia (III piano proprio sotto il tetto) un mese fa circa per la prima volta e giorni fa una seconda volta.    Poichè non sono stata in grado di riconoscere l’ insetto (tenga presente che è in grado di volare agevolmente ed è un insetto diurno) nè di trovare qualcosa di simile su internet, la cosa mi ha destato qualche preoccupazione. Potrebbe darmi qualche chiarimento se possibile (specie, abitudini , prevenzione etc). Vanessa del cardo La nostra risposta Si tratta quasi certamente della comunissima vanessa del cardo (la si rinviene praticamente in quasi tutto il mondo): una abilissima farfalla migrante (ogni anno arriva dal sud Europa e dall’Africa) che frequenta i terreni aperti e soleggiati dalla pianura ai 1800 metri di quota. I bruchi di colore nerastro vivono soprattutto a spese di moltissime specie di piante erbacee tra cui cardi, ortiche e luppolo.    In modo ricorrente ed in certi anni questa specie arriva in numeri enormi in Europa. Non è difficile immaginare che la grande piovosità che ha interessato l’Europa del Sud ed il Nord Africa e le hanno rinverdite siano alla base di questa festosa pullulazione di farfalle. Vedere una farfalla è sempre un segno positivo, ma come dico spesso, vederne una sola specie non è segno di equilibrio. Si tratta comunque di un fenomeno noto e ricorrente anche se andrebbe comunque monitorato. Trovati bruchi giganti Luglio 18 – S.Maria di Sala Una domanda Buon giorno, siamo una famiglia che abita a S.Maria di Sala(VE). Stamattina, abbiamo trovato in giardino il bruco che trovate in allegato; ora l’abbiamo messo in un recipiente di plastica. E’ un esemplare velenoso o altro? Sono specie pericolse? Sono specie esotiche? Sono specie in pericolo? Saturnia pyri La nostra risposta  Quello qui segnalato non appartiene ad una specie pericolosa, dannosa o velenosa, né ad una specie esotica. Si tratta della più grande falena europea, la Saturnia del pero, o Saturnia pyri. Il colore giallognolo, originariamente verde, che tenderà a diventare marrone ci indica che il bruco che ha fotografato è pronto alla trasformazione. Il colore è dato dal precursore della seta che riempie tutto il corpo.    Quindi questo bruco non si nutrirà più e cercherà un luogo adatto per filare i bozzolo e quindi trasformarsi in crisalide. Basta anche una scatola da scarpe tenuta protetta in casa. Il bozzolo deve passare il freddo dell’inverno altrimenti non esce la falena l’anno prossimo verso fine maggio. A volte capita che passano anche 2 o 3 anni prima che esca. La specie è ancora comune anche se negli spazi dove viene praticata l’agricoltura intensiva non trova alberi sui quali svilupparsi. Strane larve Luglio 21 – Marche in provincia di Pesaro Una domanda Vi scrivo dalle Marche in provincia di Pesaro. Sono un ornitologo ed ornitofilo per hobby, nonché un appassionato di caccia fotografica.    Da alcuni anni allevo tarme della farina per alimentare i miei uccelli perlopiù insettivori e da qualche tempo noto che nelle casse dove allevo “le camole” vi sono le larve che Vi ho allegato, ne trovo in gran quantità’ e ho anche provato a darne alcune ai miei Codirossoni e ai tordi mutati e devo dire che ne vanno ghiotti, ma ora ho interrotto la somministrazione perché non sapendo di quale insetto siano queste larve ho il timore che possano intossicarsi.    Sarei grato se potreste aiutarmi ad identificare l’insetto in questione e saperne un po’ di più nel fatto del pericolo o meno di alimentarci i miei uccelli. Aggiungo che ho notato che sono ghiotte di mele e che non amano la luce. Hermetia illucens La nostra risposta Secondo noi si tratta di larve di ditteri Stratyomidae ed in particolare dovrebbe trattarsi di Hermetia illucens. Non abbiamo approfondito la classificazione sulle foto in quanto non siamo esperti di stratiomidi e non pensiamo che per il richiedente sia fondamentale approfondire questo aspetto. Non abbiamo esperienza di alimentazione di uccelli con questa specie, che allo stato larvale si nutre di tutto incluse feci di uccelli, ma non dovrebbero esserci controindicazioni se sono state alimentate con cibi che non portino patologie agli uccelli e

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Entomologo risponde. Edizione 1: pericolo in casa?

Entomologo risponde. Edizione 1: pericolo in casa? Piccoli bruchi scuri che entrano in casa Aprile – Maggio 09 Padova e Galzignano Colli Euganei Una domanda Diversi amici ci hanno chiesto informazioni su dei piccoli bruchi scuri che entrano in casa tra fine aprile e i primi di maggio. Poi a metà maggio compiono copiose delle farfalline. Ecco uno stralcio di uno dei messaggi con le foto inviate: “Circa 1 mese e mezzo fa mi sono accorta che in casa c’erano diverse larve che apparivano verso l’imbrunire, credevo di essere riuscita a farle uscire tutte, ma in questi giorni ho la casa piena di farfalle grigio chiarissimo (suppongo si tratti di falene). Come le larve appaiono la sera e sono attratte dalle fonti di luce; misurano circa 2/2,5 cm di lunghezza e a riposo risultano con le ali completamente chiuse, come un bastoncino. Vedendone cose tante ho iniziato a preoccuparmi che potessero essere tarme del legno o dei tessuti. Spero che possiate aiutarmi a capire se sono innocue o se i miei sospetti sono fondati.” Eilema (Lithosia) caniola Lepidottero Arctiidae La nostra risposta Si tratta della Litosia (Eilema (Lithosia) caniola) lepidottero Arctiidae diffuso Europa. Questo insetto spesso invade le abitazioni, in particolare dove ci sono edifici e tetti di una certa eta, dove crescono muschi e licheni dei quali si nutre i bruco (e non solo). Ecco anche perché entrano anche da lucernari o finestre. I bruchi identificati con il nome di “rughe”, creano forti disagi sia per un fatto estetico, sia per la paura che possano causare irritazioni con i peli.  Seppur leggermente irritanti sono normalmente innocui per la salute dell’uomo e degli animali. Nelle nostre zone l’insetto compie, generalmente due generazioni in un anno. Lotta: non essendo pericolosi si sconsigliano interventi che non siano proteggere e chiudere le eventuali vie d’ingresso. Solo in casi estremi si potrà ricorrere all’utilizzo di formulati a base di piretroidi opportunamente registrati per questo utilizzo. Aiuto siamo attaccati da piccolissime formichine che pungono! Maggio 09 – Padova Una domanda Molte persone ci hanno riferito di punture ricevute da piccoli insetti. Alcuni ci hanno portato dei camapioni dove c’erano più specie di insetti, ma in tutti c’erano questi piccoli insetti lunghi qualche millimetro. Cosa sono? Scleroderma domesticus Klug, 1809, un Imenottero Betilide (Hymenoptera Bethylidae) La nostra risposta Lo Sclerodermia domestico è una piccola vespa (la femmina è attera, i maschi, che sono rarissimi, sono alati) che si annida nelle gallerie del legno vecchio scavate dai tarli dei quali si nutre. Ricorda a prima vista una piccola formica, stretta ed allungata, lunga circa 3-4 mm. Il pungiglione, come negli altri Imenotteri, è posto nella parte posteriore del corpo e deriva dall’ovopositore modificato comunicante con una ghiandola velenifera. La madre si prende cura della prole e vive a lungo con essa, accoppiandosi a volte con figli e “nipoti”. I Betilidi a volte escono abbastanza numerosi dalle loro tane e vagano per la casa, di notte, insinuandosi nelle imbottiture, nei cuscini, nei materassi e pungono l’uomo provocando a volte intenso dolore, sempre gonfiore locale e, a volte, malessere generale e febbre alta. Dopo lunghi periodi di punture, anche il sistema nervoso ne può risentire. In mancanza delle prede abituali, le femmine possono pungere l’uomo, sia di giorno che di notte, di solito ripetutamente, sugli arti, sul petto e sulla schiena. Questo avviene dalla primavera all’autunno. La puntura provoca papule (rilievi della pelle, solidi e generalmente di forma conica. Non contengono pus, il che le distingue dalle pustole) indurite, rossastre, piuttosto grandi e pruriginose, persistenti (di norma almeno 8-10 giorni). Per eliminare lo Sclerodermia l’unica soluzione è quella di eliminare i tarli dall’abitazione. un insetto sconosciuto Maggio 28 Una domanda Ho trovato il Suo indirizzo nel sito Esapolis, dove ho notato la Sua disponibilità a rispondere a domande dei visitatori del sito. Vorrei sottoporle le foto di un insetto che ho trovato a casa mia (III piano proprio sotto il tetto) un mese fa circa per la prima volta e giorni fa una seconda volta. Poichè non sono stata in grado di riconoscere l’ insetto (tenga presente che è in grado di volare agevolmente ed è un insetto diurno) nè di trovare qualcosa di simile su internet, la cosa mi ha destato qualche preoccupazione. Potrebbe darmi qualche chiarimento se possibile (specie, abitudini , prevenzione etc). Tenebrio molitor La nostra risposta Vista la quantità di informazioni sulla rete basti dire che si tratta del verme dei mugnai, ovvero del coleottero tenebrione Tenebrio molitor. Molto comune, le cui larve vengono vendute per andare a pesca e sono anche spesso utilizzate (senza esagerare) per alimentare piccoli animali insettivori. Le larve si nutrono di derrate mal conservate secche e non disdegna le proteine. MicroMegaMondo entomologo risponde in collaborazione con a cura di Enzo Moretto Direttore di ESAPOLIS e Resp. Scientifico di Butterfly Arc I.N.D.I.A. con la quale ha in atto programmi per favorire la conoscenza dei parassiti e diffondere una cultura di utilizzo sostenibile, che equilibri la protezione dell’uomo con un ambiente più salutare e vivibile. Sezione Bachicoltura del CRA-API del Min. delle Politiche Agricole Entomologi del D.A.F.N.A.E. (Department of Agronomy, Food, Natural resources, Animals and Environment) dell’Università di Padova Le risposte riguardano specifiche richieste arrivate vie email alla Butterfly Arc: Casa delle Farfalle o ESAPOLIS. Per ricevere risposte, inviate le vostre lettere a info@butterflyarc.it. Inviateci sempre le vostre descrizioni piu dettagliate possibile e delle foto. Non aspettatevi risposte su marchi o prodotti o a favore o contro qualcosa o qualcuno. E’vietato copiare testi ed immagini di questo sito e diffonderli senza previa autorizzazione degli autori.

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